
Il guado, un colorante blu vegetale. Come si usa?
Il guado, o isatis tinctoria, è una pianta sfruttata per le sue proprietà tintorie sin da tempi remotissimi: se ne trovano tracce già nel Neolitico ed è uno dei primi coloranti ad essere stati impiegati dagli antichi Egizi. A partire dal Medioevo è molto diffuso anche in Italia, dove ha trovato largo impiego soprattutto tra il XIII ed il XVIII secolo. In tempi più recenti, il guado è stato fra le piante utilizzate per dare il caratteristico colore ai primi “blue jeans”. Si tratta di un’erba di campo, facilmente reperibile nei terreni incolti soprattutto nell’Italia nord-occidentale e centrale, nonché in Sardegna. Eccolo qua:
Proprietà tintorie
La molecola tintoria del guado è la stessa che troviamo nell’indigo, soltanto che vi è presente in concentrazione inferiore. Come per l’indigo, anche nel caso del guado il colorante deve essere estratto mediante un complesso procedimento illustrato in questo video e, per la tintura delle stoffe, è necessario l’uso di un mordente.
Come si usa?
Anche per quel che riguarda i capelli il discorso è simile a quello già fatto per l’indigo: affinché il colore donato dal guado prenda e risulti duraturo, è sempre opportuno avere una buona base di lawsonia ed è preferibile utilizzarlo sempre in combinazione con questa. Tipicamente, l’isatis tinctoria è uno degli ingredienti delle miscele già pronte che servono ad ottenere il mogano od il castano scuro con riflessi freddi e violacei, come ad esempio il brun grenat di Aroma-Zone; inoltre, può essere utilizzato insieme od in alternativa all’indigo per un nero dai riflessi bluastri (verrà sempre meglio su capelli che abbiano già una bella base hennata, e preferibilmente se queste polveri vengono utilizzate insieme alla lawsonia). È possibile aggiungere anche un cucchiaino di bicarbonato ogni 100g di polveri, non se le miscele contengono però ibisco perché ne verrebbe rovinato. Nonostante il guado abbia tempi lunghi per il rilascio del colore, è sconsigliabile far riposare le miscele per evitare che le altre piante perdano il loro potere tintorio, quindi: acqua calda ed entro massimo un’oretta via sui capelli!
Se desideriamo sperimentare con il solo guado, possiamo raccoglierlo durante una bella passeggiata per campi o montagne; non va bene allo stesso modo il guado secco, quale quello venduto su Dragonspice. Serve la pianta fresca oppure l’estratto in polvere. In casa certo non possiamo fare quello che abbiamo visto nel video della RAI linkato nel paragrafo precedente, tuttavia si possono pur sempre triturare le foglie (meglio se fresche, dopo averle schiacciate) e lasciarle macerare in acqua e allume di rocca o bicarbonato, ottenendo così nel giro di varie ore un liquido blu che può essere poi utilizzato per la preparazione delle altre polveri (nonché per rinnovare qualche vecchio capo di abbigliamento). Su alcuni siti si trova l’estratto di guado in polvere per la tintura delle stoffe.
Per finire, ecco qui il risultato ottenuto con una miscela in cui era presente del guado, fatta riposare decisamente a lungo. Per la ricetta clicca qui.
Rob
I capelli nella foto sono splendidi! Qualcuno sa dove è possibile acquistare il guado? Io ho sempre usato il brun grenat di az ma ora è stato tolto dal commercio e vorrei provare a fare un mix per sostituirlo