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 • Henné ed erbe tintorie  • Come favorire e prevenire la stratificazione dell’hennè

Come favorire e prevenire la stratificazione dell’hennè

Chi inizia ad usare l’henné incorre molto spesso in un problema che purtroppo viene sovente trascurato, eppure sarebbe facilmente evitabile: la stratificazione.

Cos’è?

La stratificazione è la risposta alla comunissima domanda: “Henno ormai da qualche mese, all’inizio avevo un bel rosso rame me ora è diventato scuro, non sembra quasi più rosso! Cosa ho sbagliato?”. Niente, nessun errore: è normale che sia successo. Se si usa soltanto o prevalentemente lawsonia, applicazione dopo applicazione il colore si “accumula” (“stratifica”, per l’appunto), diventando notevolmente più scuro, di solito al punto che alla luce artificiale non appare neanche rosso e persino al sole è poco visibile. Nella foto qui a fianco, un chiaro esempio: tre hennate a distanza di circa un mese l’una dall’altra, fatte con pura lawsonia (una Forsan, due Tazarine), hanno reso il colore notevolmente più scuro e spento. Consideriamo che entrambe le foto sono state scattate in pieno sole!

LA STRATIFICAZIONE È SEMPRE INDESIDERABILE?

No, affatto. È indesiderabile solo per chi vuole restare su toni caldi, ramati e per chi vuole un rosso che sia comunque sempre visibile, anche alla luce artificiale. Invece, chi insegue toni più scuri e freddi farà bene a far stratificare, soprattutto se intende arrivare ai toni violacei, al castano scuro ed al nero, perché le erbe che aiutano in questo senso richiedono una buona base di lawsonia per dare risultati soddisfacenti.

COME PREVENIRE LA STRATIFICAZIONE?

Niente di più semplice! Una volta raggiunto il colore desiderato (il che può richiedere anche solo una o due passate di lawsonia, se abbiamo una base chiara ed il nostro obiettivo è il rame), per mantenerlo non si deve continuare ad utilizzare soltanto henné, ma bisogna tagliarlo con altre polveri non tintorie, come la cassia oppure delle erbette ayurvediche scelte in base alle nostre esigenze, purché non scuriscano (quindi ad esempio sidr, neem, kapoor kachli, kachur sugandhi). La proporzione dipende da quanto vogliamo ravvivare il colore, indicativamente la lawsonia dovrebbe scendere ai 2/3 del totale od anche solo al 50%. In alternativa, possiamo optare per la sherazade. Invece, diradare le hennate, continuando però ad usare solo lawsonia, non dà l’effetto desiderato a meno di non far passare davvero molto tempo tra una tinta e l’altra, facendo scaricare moltissimo il colore e non ottenendo particolari benefici per i capelli data la sporadicità dei trattamenti.

E SE HO UNA RICRESCITA DA COPRIRE, COME FACCIO AD UNIFORMARE?

Sappiamo che l’henné tinge tono su tono, quindi il risultato raggiunto dipende strettamente dalla base. Questo pone una piccola complicazione per chi ha una ricrescita notevolmente diversa dal colore raggiunto con l’henné, magari bionda o bianca a fronte di una chioma ramata. In questi casi è indicato occuparsi di volta in volta solo della ricrescita, andando a tingere l’intera chioma solo di tanto in tanto oppure ogni volta, ma con una miscela diversa da quella più tintoria usata per la ricrescita, una miscela in cui la lawsonia viene “diluita” nelle altre erbe non tintorie. Tutto ciò per evitare di avere, nel tempo, le lunghezze sempre più scure a causa della stratificazione ed i capelli più vicini alla cute ed al viso inevitabilmente più chiari, cosa che accadrebbe facendo sempre l’henné su tutta la chioma.

 

Sette mesi di stratificazione, hennando 1-2 volte al mese.

SOLTANTO L’HENNÉ STRATIFICA?

L’henné è quello che più comunemente dà problemi, ma si parla di stratificazione anche quando si usano mix scurenti, arrivando ai toni più scuri ed al nero. Infatti, come abbiamo detto più sopra ed altrove, per ottenerli è indispensabile essere perseveranti e far appunto stratificare il colore dato dalla lawsonia in combinazione con le altre erbe. Quando però poi si vuole tornare a colori più chiari, specialmente  a partire dal nero ottenuto con l’indigo, si incontrano non poche difficoltà perché una volta che esso ha preso per bene non è affatto facile farlo scaricare.

COME RIMEDIARE QUANDO IL COLORE È DIVENTATO TROPPO SCURO?

In questa situazione, tante persone pensano lì per lì che sia necessario decolorare per tornare a toni più chiari: è comprensibile, quando si ha questo problema si è spesso alle primissime armi e si fa presto a scoraggiarsi. Tuttavia, la decolorazione è davvero l’ultima spiaggia, perché spesso è sufficiente far scaricare un po’ il colore e ci sono innumerevoli modi per farlo. Vediamoli un po’, da quelli più blandi a quelli più strong.

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    • Il tempo. Se si è alle prime hennate, anche solo facendo passare un po’ di tempo il colore tornerà ad essere più chiaro e si potrà iniziare ad hennare tagliando la lawsonia con erbe non tintorie.
    • L’acqua ossigenata. Metodo sconsigliato, schiarisce un po’ se tenuta in posa senza farla evaporare, quindi coprendo i capelli e mantenendo il tutto al caldo. L’effetto è scarso e comunque secca i capelli, il gioco non vale la candela.
    • Le sostanze grasse. Gli oli, i burri ma anche i balsami e le maschere fanno scaricare il colore, sempre se non è troppo stratificato. In particolare il calore aiuta, aprendo le squame: si potrebbe fare un bell’impacco di oli od una maschera nutriente da tenere in posa al caldo, sotto l’asciugamano, magari aiutandosi con il phon e tenendolo in posa almeno un’oretta.
  • La “burrobirra”. Un impacco fatto con birra portata quasi al bollore (va bene anche alcolica, tanto con il calore l’alcol evapora) nella quale è fatta sciogliere una noce di burro di karité. Vi si può aggiungere un po’ di miele. Il karité è scelto perché è grasso e tutti e tre gli ingredienti menzionati sono in qualche modo noti come schiarenti, soprattutto il miele. Ovviamente questo impacco è liquido, ci si devono inzuppare i capelli, che poi vanno raccolti ed avvolti cercando di contenere lo sgocciolamento. Anche qui, come tempo di posa va bene un’ora o qualcosa in più. Nella foto qui a destra, il risultato di un’applicazione di “burrobirra” sui capelli con henné stratificato della foto più in alto: questa volta non sono alla luce diretta del sole, ma semplicemente alla luce naturale.
  • Lo shampoo con vitamina C. La vitamina C schiarisce e può essere utilizzata insieme allo shampoo per far scaricare l’henné e raggiungere toni più chiari. Si compra in supermercati, parafarmacie e farmacie. Se ne usano 3-5 pastiglie in una quantità di shampoo sufficiente, applicandolo come al solito sui capelli bagnati. Le pastiglie vanno triturate per bene, se si comprano quelle effervescenti è ancora meglio così si forma una bella mousse. La vitamina C si può usare anche solo con l’acqua, soltanto che con lo shampoo è più facile da spalmare ben bene. A questo trattamento si può aggiungere anche un po’ di olio o burro per contrastare la secchezza. Da esperienze di vari utenti del gruppo, si è concluso che tale metodo, pur se spesso efficace, è abbastanza invasivo: rende i capelli stopposi e secchi.
  • Il colour remover. Si tratta di un prodotto che serve a togliere le tinte. Non è per niente ecobio, ma è la soluzione drastica che a quanto pare non rovina troppo i capelli. Nel gruppo è stato particolarmente apprezzato da chi si è trovato a dover rimuovere anni ed anni di henné stratificato e funziona benissimo anche con l’indigo. Ne parliamo più specificamente qui!
  • La decolorazione. Metodo veloce per schiarire l’henné stratificato, secca e rovina i capelli. Si può usare solo su henné puri al 100%, non addizionati con picramato, per non rischiare di ottenere sfumature spiacevoli. Assolutamente da evitare sull’indigo (anche puro), perché il verdognolo è un risultato pressoché inevitabile. Sconsigliato.

Come al solito, le informazioni e le variabili da considerare sono tantissime, ma con un po’ di pazienza si può arrivare al risultato desiderato… non ci resta che sperimentare!

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